SALMO CXLII
Preghiera in pericolo estremo
Maschil di Davide; orazione ch'egli fece, quando era nella speloncaj spelonca 1 Sam. 22.1; 24.1-4.
IO grido colla mia voce al Signore;
Io supplico al Signore colla mia voce.
Io spando la mia orazione davanti a lui;
Io racconto davanti a lui la mia tribolazione,
Mentre lo spirito mio spasima in me.
Or tu, Signore, conosci il mio sentiero.
Essi mi hanno nascosto un laccio
In su la viak via Sal. 140.5 e rif., per la quale ho da camminare.
Io riguardo a destra, e miro;
E non vi è alcuno che mi riconosca;
Ogni rifugio è perduto per me;
Non vi è alcuno che abbia cura dell'anima mia.
 
O Signore, io grido a te;
Io dico: Tu sei il mio ricettol ricetto Sal. 46.1; 91.2.,
La mia partem parte Sal. 16.5. nella terra de' viventi.
Attendi al mio gridare;
Perciocchè io son ridotto in molto misero stato;
Riscuotimi da quelli che mi perseguitano;
Perciocchè son più possenti di me.
Tira fuor di carcere l'anima mia,
Acciocchè io celebri il tuo Nome;
I giusti m'intonieranno,
Quando tu mi avrai fatta la mia retribuzione.

j^ spelonca 1 Sam. 22.1; 24.1-4.

kSALMO CXLII:3 via Sal. 140.5 e rif.

lSALMO CXLII:5 ricetto Sal. 46.1; 91.2.

mSALMO CXLII:5 parte Sal. 16.5.