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Carattere della predicazione di Paolo in Corinto
ED io, fratelli, quando venni a voi, venni, non con eccellenza di parlare, o di sapienzatsapienza 1 Cor. 1.17 e rif., annunziandovi la testimonianza di Dio. Perciocchè io non mi era proposto di sapere altro fra voi, se non Gesù Cristo, ed esso crocifissoucrocifisso Gal. 6.14. Fil. 3.8.. Ed io sono stato presso di voivvoi Fat. 18.1-17. con debolezzawdebolezza 2 Cor. 4.7; 10.10; 11.30; 12.5,9. Gal. 4.13., e con timore, e gran tremore. E la mia parola, e la mia predicazione non è stata con parole persuasive dell'umana sapienzaxsapienza 1 Cor. 1.17 e rif.; ma con dimostrazione di Spirito e di potenzaypotenza Rom. 15.19. 1 Tess. 1.5.. Acciocchè la vostra fede non sia in sapienza d'uomini, ma in potenza di Dio.
Or noi ragioniamo sapienza fra gli uomini compiutizcompiuti Efes. 4.13. Ebr. 5.14.; ed una sapienza, che non è di questo secoloasecolo 1 Cor. 1.20; 3.19., nè de' principi di questo secolo, i quali son ridotti al nientebniente 1 Cor. 1.28.. Ma ragioniamo in misterio la sapienza di Dio occulta, la quale Iddio ha innanzi i secoli determinatacdeterminata Rom. 16.25,26 e rif. a nostra gloria. La quale niuno de' principi di questo secolo ha conosciutadconosciuta Mat. 11.25. Fat. 13.27.; perciocchè, se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signor della gloriaegloria Luc. 23.34. Fat. 3.17.. Ma egli è come è scrittofscritto Is. 64.4.: Le cose che occhio non ha vedute, ed orecchio non ha udite, e non son salite in cuor d'uomo, son quelle che Iddio ha preparate a quelli che l'amano. 10 Ma Iddio le ha rivelate a noi per lo suo SpiritogSpirito Mat. 13.11; 16.17. Giov. 14.26; 16.13. 1 Giov. 2.27.; perciocchè lo Spirito investiga ogni cosa, eziandio le cose profonde di Dio. 11 Perciocchè, fra gli uomini, chi conosce le cose dell'uomo, se non lo spirito dell'uomo, che' è in luihlui Prov. 20.27.? così ancora, niuno conosce le cose di Dio, se non lo Spirito di DioiDio Rom. 11.33,34 e rif..
12 Or noi abbiam ricevuto, non lo spirito del mondo, ma lo Spirito, il quale è da DiojDio Rom. 8.15.; acciocchè conosciamo le cose che ci sono state donate da Dio. 13 Le quali ancora ragioniamo, non con parole insegnate della sapienza umanakumana 1 Cor. 1.17 e rif., ma insegnate dallo Spirito Santo; adattando cose spirituali a cose spirituali.
14 Or l'uomo animale non comprende le cose dello Spirito di DiolDio Mat. 16.23. Giov. 14.17., perciocchè gli sono pazziampazzia 1 Cor. 1.18,23., e non le può conoscerenconoscere Rom. 8.5-7.; perchè si giudicano spiritualmente. 15 Ma lo spirituale giudica d'ogni cosaocosa Prov. 28.5., ed egli non è giudicato da alcuno. 16 Perciocchè, chi ha conosciuto la mente del Signore, per poterlo ammaestrarepammaestrare Is. 40.13 e rif.? or noi abbiamo la mente di CristoqCristo Giov. 15.15; 16.13..

t2:1 sapienza 1 Cor. 1.17 e rif.

u2:2 crocifisso Gal. 6.14. Fil. 3.8.

v2:3 voi Fat. 18.1-17.

w2:3 debolezza 2 Cor. 4.7; 10.10; 11.30; 12.5,9. Gal. 4.13.

x2:4 sapienza 1 Cor. 1.17 e rif.

y2:4 potenza Rom. 15.19. 1 Tess. 1.5.

z2:6 compiuti Efes. 4.13. Ebr. 5.14.

a2:6 secolo 1 Cor. 1.20; 3.19.

b2:6 niente 1 Cor. 1.28.

c2:7 determinata Rom. 16.25,26 e rif.

d2:8 conosciuta Mat. 11.25. Fat. 13.27.

e2:8 gloria Luc. 23.34. Fat. 3.17.

f2:9 scritto Is. 64.4.

g2:10 Spirito Mat. 13.11; 16.17. Giov. 14.26; 16.13. 1 Giov. 2.27.

h2:11 lui Prov. 20.27.

i2:11 Dio Rom. 11.33,34 e rif.

j2:12 Dio Rom. 8.15.

k2:13 umana 1 Cor. 1.17 e rif.

l2:14 Dio Mat. 16.23. Giov. 14.17.

m2:14 pazzia 1 Cor. 1.18,23.

n2:14 conoscere Rom. 8.5-7.

o2:15 cosa Prov. 28.5.

p2:16 ammaestrare Is. 40.13 e rif.

q2:16 Cristo Giov. 15.15; 16.13.