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Paolo in Malta
E, DOPO che furono scampati, allora conobbero che l'isola si chiamava Malta.
E i Barbariu Barbari 1 Cor. 14.11. Col. 3.11. usarono inverso noi non volgare umanità; perciocchè, acceso un gran fuoco, ci accolsero tutti, per la pioggia che faceva, e per lo freddo. Or Paolo, avendo adunata una quantità di sermenti, e postala in sul fuoco, una vipera uscì fuori per lo caldo, e gli si avventò alla mano. E, quando i Barbari videro la bestia che gli pendeva dalla mano, dissero gli uni agli altri: Quest'uomo del tutto è micidiale, poichè essendo scampato dal mare, pur la vendetta divina non lo lascia viverev vivere Luc. 13.1-5.. Ma Paolo, scossa la bestia nel fuoco, non ne sofferse male alcunow alcuno Mar. 16.18. Luc. 10.19.. Or essi aspettavano ch'egli enfierebbe, o caderebbe di subito morto; ma, poichè ebbero lungamente aspettato, ed ebber veduto che non gliene avveniva alcuno inconveniente, mutarono parere, e dissero ch'egli era un diox dio Fat. 14.11..
Or il principale dell'isola, chiamato per nome Publio, avea le sue possessioni in que' contorni; ed esso ci accolse, e ci albergò tre giorni amichevolmente. E s'imbattè che il padre di Publio giacea in letto, malato di febbre, e di dissenteria; e Paolo andò a trovarlo; ed avendo fatta l'orazioney orazione Giac. 5.14,15., ed impostegli le mani, lo guarì. Essendo adunque avvenuto questo, ancora gli altri che aveano delle infermità nell'isola venivano, ed eran guariti. 10 I quali ancora ci fecero grandi onori; e, quando ci partimmo, ci fornirono delle cose necessarie.
Paolo giunge a Roma, e vi sta due anni prigione in casa propria
11 E, TRE mesi appresso, noi ci partimmo sopra una nave Alessandrina, che avea per insegna Castore e Polluce, la quale era vernata nell'isola. 12 Ed arrivati a Siracusa, vi dimorammo tre giorni. 13 E di là girammo, ed arrivammo a Reggio. Ed un giorno appresso, levatosi l'Austro, in due giorni arrivammo a Pozzuoli. 14 Ed avendo quivi trovati de' fratelli, fummo pregati di dimorare presso a loro sette giorni. E così venimmo a Roma. 15 Or i fratelli di là, avendo udite le novelle di noi, ci vennero incontro fino al Foro Appio, ed alle Tre Taverne; e Paolo, quando li ebbe veduti, rendè grazie a Dio, e prese animo.
16 E, quando fummo giunti a Roma, il centurione mise i prigioni in man del capitan maggiore della guardia; ma a Paolo fu conceduto d'abitar da sè, col soldato che lo guardavaz guardava Fat. 24.25 e rif..
 
17 E, tre giorni appresso, Paolo chiamò i principali de' Giudeia Giudei Fat. 13.14 e rif.; e, quando furono raunati, disse loro: Uomini fratelli, senza che io abbia fatta cosa alcuna contro al popolo, nè contro a' riti de' padrib padri Fat. 24.12,13; 25.8., sono stato da Gerusalemme fatto prigione, e dato in man de' Romanic Romani Fat. 21.33.. 18 I quali avendomi esaminato, volevano liberarmid liberarmi Fat. 26.31 e rif.; perciocchè non vi era in me alcuna colpa degna di morte. 19 Ma, opponendosi i Giudei, io fui costretto di richiamarmi a Cesaree Cesare Fat. 25.11.; non già come se io avessi da accusar la mia nazione d'alcuna cosa. 20 Per questa cagione adunque vi ho chiamati, per vedervi, e per parlarvi; perciocchè per la speranza d'Israelef Israele Fat. 26.6 e rif. son circondato di questa catena.
21 Ma essi gli dissero: Noi non abbiam ricevute alcune lettere di Giudea intorno a te; nè pure è venuto alcun de' fratelli, che abbia rapportato, o detto alcun male di te. 22 Ben chiediamo intender da te ciò che tu senti, perciocchè, quant'è a cotesta setta, ci è noto che per tutto è contradettag contradetta Luc. 2.34. Fat. 24.5..
23 Ed avendogli dato un giorno, vennero a lui nell'albergo in gran numero; ed egli esponeva, e testificava loro il regno di Dio; e per la legge di Mosè, e per li profetih profeti Luc. 24.27 e rif. Fat. 26.22., dalla mattina fino alla sera, persuadeva loro le cose di Gesù. 24 Ed alcuni credettero alle cose da lui dettei dette Fat. 14.4; 17.4; 19.9., ma gli altri non credevano.
25 Ed essendo in discordia gli uni con gli altri, si dipartirono, avendo loro Paolo detta questa unica parola: Ben parlò lo Spirito Santo a' nostri padri per lo profeta Isaia, dicendo: 26 Va' a questo popolo, e diglij digliIs. 6.9 e rif.: Voi udirete bene, ma non intenderete; voi riguarderete bene, ma non vedrete. 27 Perciocchè il cuor di questo popolo è ingrassato, ed odono gravemente con gli orecchi, e chiudono gli occhi; che talora non veggano con gli occhi, e non odano con gli orecchi, e non intendano col cuore, e non si convertano, ed io li sani. 28 Sappiate adunque che questa salute di Dio è mandata a' Gentilik Gentili Fat. 13.46,47 e rif., i quali ancora l'ascolteranno.
29 E, quando egli ebbe dette queste cose, i Giudei se ne andarono, avendo gran quistione fra loro stessi.
 
30 E Paolo dimorò due anni intieri in una sua casa tolta a fitto, ed accoglieva tutti coloro che venivano a lui; 31 predicando il regno di Dio, ed insegnando le cose di Gesù Cristo, con ogni franchezzal franchezza Efes. 6.19., senza divieto.

u28:2 Barbari 1 Cor. 14.11. Col. 3.11.

v28:4 vivere Luc. 13.1-5.

w28:5 alcuno Mar. 16.18. Luc. 10.19.

x28:6 dio Fat. 14.11.

y28:8 orazione Giac. 5.14,15.

z28:16 guardava Fat. 24.25 e rif.

a28:17 Giudei Fat. 13.14 e rif.

b28:17 padri Fat. 24.12,13; 25.8.

c28:17 Romani Fat. 21.33.

d28:18 liberarmi Fat. 26.31 e rif.

e28:19 Cesare Fat. 25.11.

f28:20 Israele Fat. 26.6 e rif.

g28:22 contradetta Luc. 2.34. Fat. 24.5.

h28:23 profeti Luc. 24.27 e rif. Fat. 26.22.

i28:24 dette Fat. 14.4; 17.4; 19.9.

j28:26 digliIs. 6.9 e rif.

k28:28 Gentili Fat. 13.46,47 e rif.

l28:31 franchezza Efes. 6.19.