EPISTOLA DI S. PAOLO APOSTOLO
A' GALATI
1
Soprascritta e saluti
PAOLO apostolo (non dagli uomini, nè per alcun uomoauomo ver. 11,12., ma per Gesù CristobCristo Fat. 26.16. Tit. 1.3., e Iddio Padre, che l'ha suscitato da' morti), e tutti i fratelli, che sono meco, alle chiese della GalaziacGalazia Fat. 16.6; 18.23. 1 Cor. 16.1.. Grazia a voi, e pace, da Dio Padre, e dal Signor nostro Gesù CristodCristo Rom. 1.7 e rif.. Il quale ha dato sè stesso per i nostri peccatiepeccati Mat. 20.28 e rif., per ritrarci dal presente malvagio secolofsecolo Giov. 15.19; 17.14. Efes. 2.2. 1 Giov. 5.19., secondo la volontà di Dio, nostro Padre. Al quale sia la gloria ne' secoli de' secoli. Amen.
Incostanza dei Galati. Paolo rivendica l'autorità divina del suo apostolato e della sua dottrina
IO mi maraviglio che, sì tosto, da Cristo che vi ha chiamati in grazia, voi siate trasportati ad un altro evangelo. Non che ce ne sia un altro; ma vi sono alcuni che vi turbanogturbano Fat. 15.1,24., e vogliono pervertir l'evangelo di Cristo. Ma, quand'anche noi, od un angelo del cielohcielo 2 Cor. 11.14., vi evangelizzassimo oltre a ciò che vi abbiamo evangelizzato, sia anatemaianatema Rom. 9.3 e rif.. Come già abbiam detto, da capo ancora dico al presente: Se alcuno vi evangelizza oltre a ciò che avete ricevutojricevuto Deut. 4.2 e rif., sia anatema. 10 Perciocchè, induco io ora a credere agli uomini, ovvero a Dio? o cerco io di compiacere agli uominikuomini 1 Tess. 2.4. Giac. 4.4.? poichè, se compiacessi ancora agli uomini, io non sarei servitor di Cristo.
 
11 Ora, fratelli, io vi fo assapere, che l'evangelo, che è stato da me evangelizzato, non è secondo l'uomo. 12 Perciocchè ancora io non l'ho ricevuto, nè imparato da alcun uomo; ma per la rivelazione di Gesù CristolCristo ver. 1 e rif. 2 Cor. 12.2-7. Efes. 3.3..
13 Imperocchè voi avete udita qual fu già la mia condotta nel Giudaesimo: come io perseguiva a tutto potere la chiesa di Dio, e la disertavamdisertava Fat. 8.3 e rif.. 14 Ed avanzava nel Giudaesimo, sopra molti di pari età nella mia nazione, essendo stremamente zelantenzelante Fat. 22.3 e rif. delle tradizioni dei miei padriopadri Mat. 15.2. Mar. 7.5..
15 Ma, quando piacque a Dio (il qual mi ha appartato fin dal seno di mia madrepmadre Ger. 1.5 e rif., e mi ha chiamato per la sua grazia), 16 di rivelare in me il suo Figliuolo, acciocchè io l'evangelizzassi fra i GentiliqGentili Fat. 9.15 e rif.; subito, senza conferir più innanzi con carne, e sanguersangue Mat. 16.17. Gal. 2.6.; 17 anzi, senza salire in Gerusalemme a quelli ch' erano stati apostoli davanti a me, me ne andai in Arabia, e di nuovo ritornai in Damasco.
18 Poi, in capo a tre anni, salii in GerusalemmesGerusalemme Fat. 9.26; 22.17?, per visitar Pietro; e dimorai appresso di lui quindici giorni. 19 E non vidi alcun altro degli apostoli, se non GiacomotGiacomo Mat. 13.55 e rif., fratello del Signore. 20 Ora, quant'è alle cose che io vi scrivo, ecco, nel cospetto di Dio, io non mentoumento Rom. 9.1 e rif..
21 Poi venni nelle contrade della Siria, e della CiliciavCilicia Fat. 9.30.. 22 Or io era sconosciuto di faccia alle chiese della Giudea, che sono in Cristo; 23 ma solo aveano udito: Colui, che già ci perseguiva, ora evangelizza la fede, la quale egli già disertava. 24 E glorificavano Iddio in me.

a1:1 uomo ver. 11,12.

b1:1 Cristo Fat. 26.16. Tit. 1.3.

c1:2 Galazia Fat. 16.6; 18.23. 1 Cor. 16.1.

d1:3 Cristo Rom. 1.7 e rif.

e1:4 peccati Mat. 20.28 e rif.

f1:4 secolo Giov. 15.19; 17.14. Efes. 2.2. 1 Giov. 5.19.

g1:7 turbano Fat. 15.1,24.

h1:8 cielo 2 Cor. 11.14.

i1:8 anatema Rom. 9.3 e rif.

j1:9 ricevuto Deut. 4.2 e rif.

k1:10 uomini 1 Tess. 2.4. Giac. 4.4.

l1:12 Cristo ver. 1 e rif. 2 Cor. 12.2-7. Efes. 3.3.

m1:13 disertava Fat. 8.3 e rif.

n1:14 zelante Fat. 22.3 e rif.

o1:14 padri Mat. 15.2. Mar. 7.5.

p1:15 madre Ger. 1.5 e rif.

q1:16 Gentili Fat. 9.15 e rif.

r1:16 sangue Mat. 16.17. Gal. 2.6.

s1:18 Gerusalemme Fat. 9.26; 22.17?

t1:19 Giacomo Mat. 13.55 e rif.

u1:20 mento Rom. 9.1 e rif.

v1:21 Cilicia Fat. 9.30.