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Della moderazione nell'uso della parola
FRATELLI miei, non siate molti maestrijmaestri Mat. 23.8 e rif.; sapendo che noi ne riceveremo maggior condannazione. Poichè tutti falliamo in molte cosekcose 1 Re. 8.46. Prov. 20.9. Eccl. 7.20. 1 Giov. 1.8.; se alcuno non fallisce nel parlarelparlare Sal. 34.13 e rif. Mat. 12.37., esso è uomo compiuto, e può tenere a freno eziandio tutto il corpo. Ecco, noi mettiamo i freni nelle bocche de' cavalli, acciocchè ci ubbidiscano, e facciamo volgere tutto il corpo loro. Ecco ancora le navi, benchè sieno cotanto grandi, e che sieno sospinte da fieri venti, son volte con un piccolissimo timone, dovunque il movimento di colui che le governa vuole. Così ancora la lingua è un piccol membro, e si vanta di gran cose. Ecco, un piccol fuoco quante legne incende! La lingua altresì è un fuoco, è il mondo dell'iniquità; così dentro alle nostre membra è posta la lingua, la qual contamina tutto il corpomcorpo Mat. 15.11,18-20., e infiamma la ruota della vita, ed è infiammata dalla geennangeenna Sal. 120.2-4.. Poichè ogni generazione di fiere, e d'uccelli, e di rettili, e d'animali marini, si doma ed è stata domata dalla natura umana; ma niun uomo può domar la lingua; ella è un male che non si può rattenere; è piena di mortifero velenooveleno Sal. 140.3. Eccl. 10.11.. Per essa benediciamo Iddio e Padre; e per essa malediciamo gli uomini, che son fatti alla simiglianza di DiopDio Gen. 1.26 e rif.. 10 D'una medesima bocca procede benedizione e maledizione. Non bisogna, fratelli miei, che queste cose si facciano in questa maniera. 11 La fonte sgorga ella da una medesima buca il dolce e l'amaro? 12 Può, fratelli miei, un fico fare ulive, o una vite fichi? così niuna fonte può gettare acqua salsa, e dolce.
La sapienza che discende da alto
13 CHI è savio e saputo, fra voi? mostri, per la buona condotta, le sue opereqopere Giac. 2.18., con mansuetudinermansuetudine Giac. 1.21. di sapienza. 14 Ma, se voi avete nel cuor vostro invidia amara e contenzione, non vi gloriate contro alla verità, e non mentite contro ad essa. 15 Questa non è la sapienza che discende da altosalto Giac. 1.17.; anzi è terrena, animale, diabolica. 16 Perciocchè, dov'è invidia e contenzione, ivi è turbamento ed opera malvagiatmalvagia 1 Cor. 3.3.. 17 Ma la sapienza che è da altoualto 1 Cor. 2.6,7. prima è pura, poi pacifica, moderata, arrendevole, piena di misericordia e di frutti buonivbuoni Gal. 5.22., senza parzialitàwparzialità Giac. 2.4., e senza ipocrisiaxipocrisia Rom. 12.9.. 18 Or il frutto della giustizia si semina in pace da coloro che si adoperano alla paceypace Mat. 5.9..

j3:1 maestri Mat. 23.8 e rif.

k3:2 cose 1 Re. 8.46. Prov. 20.9. Eccl. 7.20. 1 Giov. 1.8.

l3:2 parlare Sal. 34.13 e rif. Mat. 12.37.

m3:6 corpo Mat. 15.11,18-20.

n3:6 geenna Sal. 120.2-4.

o3:8 veleno Sal. 140.3. Eccl. 10.11.

p3:9 Dio Gen. 1.26 e rif.

q3:13 opere Giac. 2.18.

r3:13 mansuetudine Giac. 1.21.

s3:15 alto Giac. 1.17.

t3:16 malvagia 1 Cor. 3.3.

u3:17 alto 1 Cor. 2.6,7.

v3:17 buoni Gal. 5.22.

w3:17 parzialità Giac. 2.4.

x3:17 ipocrisia Rom. 12.9.

y3:18 pace Mat. 5.9.