IL LIBRO DEL
PROFETA GIONA
1
Disubbidienza e castigo di Giona
LA parola del Signore fu indirizzata a Giona, figliuolo di AmittaiaAmittai 2 Re. 14.25. Mat. 12.39,40., dicendo:
Levati, va' in Ninive, la gran cittàbcittà Gen. 10.11,12. Gion. 3.2,3., e predica contro ad essa; perciocchè la lor malvagità è salita nel mio cospettoccospetto Gen. 18.20,21. Apoc. 18.5..
Ma Giona si levò, per fuggirsene in TarsisdTarsis Gion. 4.2., dal cospetto del Signore; e scese in Iafo, ove trovò una nave, che andava in Tarsis; ed egli, pagato il nolo, vi entrò, per andarsene con la gente della nave in Tarsis, lungi dal cospetto del SignoreeSignore Gen. 4.16. Sal. 139.7..
Ma il Signore lanciò un gran vento nel mare, e vi fu una gran tempesta in marefmare Sal. 107.25 ecc., talchè la nave si credette rompere. E i marinai temettero, e gridarono ciascuno al suo dio, e gettarono gli arredi ch'erano nella nave in mare, per alleviarsenegalleviarsene Fat. 27.18,19,38.. Or Giona era sceso nel fondo della nave, e giaceva, ed era profondamente addormentato. E il nocchiero si accostò a lui, e gli disse: Che fai tu, dormitore? Levati, grida all'Iddio tuo; forse Iddio si darà pensier di noi, e non periremo. Poi dissero l'uno all'altro: Venite, e tiriamo le sortihsorti Gios. 7.14,16. Prov. 16.13. Fat. 1.26., e sappiamo chi è cagione che questo male ci è avvenuto. Trassero adunque le sorti, e la sorte cadde sopra Giona.
Allora essi gli dissero: Deh! dichiaraci chi è cagione che questo male ci è avvenuto; quale è il tuo mestiere? ed onde vieni? quale è il tuo paese? e di qual popolo sei? Ed egli disse loro: Io sono Ebreo, e temo il Signore Iddio del cielo, che ha fatto il mare e l'asciuttoiasciutto Sal. 146.6 e rif. Fat. 17.24.. 10 E quegli uomini temettero di gran timore, e gli dissero: Che hai tu fatto? Conciossiachè quegli uomini sapessero ch'egli se ne fuggiva dal cospetto del Signore; perciocchè egli l'avea lor dichiarato. 11 Ed essi gli dissero: Che ti faremo, acciocchè il mare si acqueti, lasciandoci in riposo? conciossiachè la tempesta del mare andasse vie più crescendo. 12 Ed egli disse loro: Prendetemi, e gettatemi nel mare, e il mare si acqueterà lasciandovi in riposojriposo Giov. 11.50.; perciocchè io conosco che per cagion mia questa gran tempesta vi è sopraggiunta.
13 E quegli uomini a forza di remi si studiavano di ammainare a terra; ma non potevanokpotevano Prov. 21.30., perciocchè la tempesta del mare andava vie più crescendo contro a loro. 14 Allora gridarono al Signore, e dissero: Ahi Signore! deh! non far che periamo per la vita di quest'uomo; e non metterci addosso il sangue innocente; conciossiachè tu Signore, abbi operato come ti è piaciuto. 15 E presero Giona, e lo gettarono in mare; e il mare si fermòlfermò Sal. 65.7; 89.9. Luc. 8.24., cessando dal suo cruccio.
16 E quegli uomini temettero di gran timore il SignoremSignore Mar. 4.41.; e sacrificarono sacrificii al Signore, e votarono voti.

a1:1 Amittai 2 Re. 14.25. Mat. 12.39,40.

b1:2 città Gen. 10.11,12. Gion. 3.2,3.

c1:2 cospetto Gen. 18.20,21. Apoc. 18.5.

d1:3 Tarsis Gion. 4.2.

e1:3 Signore Gen. 4.16. Sal. 139.7.

f1:4 mare Sal. 107.25 ecc.

g1:5 alleviarsene Fat. 27.18,19,38.

h1:7 sorti Gios. 7.14,16. Prov. 16.13. Fat. 1.26.

i1:9 asciutto Sal. 146.6 e rif. Fat. 17.24.

j1:12 riposo Giov. 11.50.

k1:13 potevano Prov. 21.30.

l1:15 fermò Sal. 65.7; 89.9. Luc. 8.24.

m1:16 Signore Mar. 4.41.