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Angoscia di Giacobbe; sua lotta son l'Angelo
E GIACOBBE andò al suo cammino; ed egli scontrò degli Angeli di Diox. E come Giacobbe li vide, disse: Quest'è un campo di Dio: perciò pose nome a quel luogo Mahanaimy.
E Giacobbe mandò davanti a sè dei messi ad Esaù, suo fratello, nel paese di Seir, territorio di Edomz. E diede loro quest'ordine: Dite così ad Esaù, mio signore: Così ha detto il tuo servitore Giacobbea: Io sono stato forestiere appo Labano, e vi son dimorato infino ad ora. Ed ho buoi, ed asini, e pecore, e servi, e serve; e mando significandolo al mio signore, per ritrovar grazia appo teb.
E i messi se ne ritornarono a Giacobbe, e gli dissero: Noi siamo andati ad Esaù, tuo fratello; ed egli altresì ti viene incontro, menando seco quattrocent'uomini. E Giacobbe temette grandemente, e fu angosciatoc; e spartì la gente ch'era seco, e le gregge, e gli armenti, e i cammelli in due schiere. E disse: Se Esaù viene ad una delle schiere, e la percuote, l'altra scamperà.
Poi Giacobbe dissed: O Dio di Abrahamo, mio padre, e Dio parimente d'Isacco, mio padre; o Signore, che mi dicesti: Ritorna al tuo paese, ed al tuo luogo natio, ed io ti farò del benee, 10 io son piccolo appo tutte le benignità, e tutta la lealtà che tu hai usata inverso il tuo servitore; perciocchè io passai questo Giordano col mio bastone solo, ed ora son divenuto due schiere. 11 Liberami, ti prego, dalle mani del mio fratello, dalle mani di Esaù; perciocchè io temo di lui, che talora egli non venga, e mi percuota, madre e figliuoli insieme. 12 E pur tu hai detto: Per certo io ti farò del bene, e farò che la tua progenie sarà come la rena del mare, la qual non si può annoverare per la sua moltitudinef.
13 Ed egli dimorò quivi quella notte; e prese di ciò che gli venne in mano per farne un presente ad Esaù, suo fratello; 14  cioè dugento capre, e venti becchi; dugento pecore, e venti montoni; 15 trenta cammelle allattanti, insieme co' lor figli; quaranta vacche, e dieci giovenchi; venti asine, e dieci puledri d'asini. 16 E diede ciascuna greggia da parte in mano ai suoi servitori; e disse loro: Passate davanti a me, e fate che vi sia alquanto spazio fra una greggia e l'altra. 17 E diede quest'ordine al primo: Quando Esaù, mio fratello, ti scontrerà, e ti domanderà: Di cui sei tu? e dove vai? e di cui son questi animali che vanno davanti a te? 18 di': Io son del tuo servitore Giacobbe; quest'è un presente mandato al mio signore Esaù; ed ecco, egli stesso viene dietro a noi. 19 E diede lo stesso ordine al secondo, ed al terzo, ed a tutti que' servitori che andavano dietro a quelle gregge; dicendo: Parlate ad Esaù in questa maniera, quando voi lo troverete. 20 E ditegli ancora: Ecco il tuo servitore Giacobbe dietro a noi. Perciocchè egli diceva: Io lo placherò col presente che va davanti a meg; e poi potrò veder la sua faccia; forse mi farà egli buona accoglienza. 21 Quel presente adunque passò davanti a lui; ed egli dimorò quella notte nel campo.
22 Ed egli si levò di notte, e prese le sue due mogli, e le sue due serve, e i suoi undici figliuoli; e passò il guado di Iabboc. 23 E, dopo che li ebbe presi, ed ebbe loro fatto passare il torrente, fece passare tutto il rimanente delle cose sue.
24 E Giacobbe restò solo; ed un uomo lottò con lui fino all'apparir dell'albah. 25 Ed esso, veggendo che non lo potea vincere, gli toccò la giuntura della coscia; e la giuntura della coscia di Giacobbe fu smossai, mentre quell'uomo lottava con lui. 26 E quell'uomo gli disse: Lasciami andare; perciocchè già spunta l'alba. E Giacobbe gli disse: Io non ti lascerò andare, che tu non mi abbi benedetto. 27 E quell'uomo gli disse: Quale è il tuo nome? 28 Ed egli disse: Giacobbe. E quell'uomo gli disse: Tu non sarai più chiamato Giacobbej, anzi Israelek; conciossiachè tu sii stato prode e valente con Dio e con gli uomini, ed abbi vinto. 29 E Giacobbe lo domandò, e gli disse: Deh! dichiarami il tuo nome. Ed egli disse: Perchè domandi del mio nomel? 30 E quivi lo benedisse. E Giacobbe pose nome a quel luogo Penielm; perciocchè disse: Io ho veduto Iddio a faccia a faccia; e pur la vita mi è stata salvatan.
31 E il sole gli si levò come fu passato Peniel; ed egli zoppicava della coscia. 32 Perciò i figliuoli d'Israele non mangiano fino ad oggi del muscolo della commessura dell'anca ch'è sopra la giuntura della coscia; perciocchè quell'uomo toccò la giuntura della coscia di Giacobbe, al muscolo della commessura dell'anca.
x 32:1 Dio Sal. 91.11. Ebr. 1.14. y 32:2 Mahanaim cioè: due campi. z 32:3 Edom Gen. 36.6-8. Gios. 24.4. a 32:4 Giacobbe Prov. 15.1. b 32:5 te Gen. 33.8-10. c 32:7 angosciato Gen. 35.3. d 32:9 disse Sal. 50.15. e 32:9 bene Gen. 31.3,13. f 32:12 dine Gen. 28.13-15. g 32:20 me Prov. 21.14. h 32:24 alba Os. 12.4. Efes. 6.12. i 32:25 smossa 2 Cor. 12.7. j 32:28 Giacobbe cioè: soppiantatore. k 32:28 Israele cioè: colui che lotta con Dio. l 32:29 nome Giud. 13.18. m 32:30 Peniel cioè: faccia di Dio. n 32:30 salvata Esod. 24.11; 33.20. Deut. 5.24. Giud. 13.22. Is. 6.5.