19
Del divorzio
(Mar. 10.1-21)
1 E QUANDO Gesù ebbe finiti questi ragionamenti, si dipartì di Galilea, e venne ne' confini della Giudea, lungo il Giordano.
2 E molte turbe lo seguitarono, ed egli li sanò quivi.
3 E i Farisei si accostarono a lui, tentandolo, e dicendogli: È egli lecito all'uomo di mandar via la sua moglie per qualunque cagione?
4 Ed egli, rispondendo, disse loro: Non avete voi letto che Colui, che da principio fece ogni cosa, fece gli uomini maschio e femmina?
5 E disse: Perciò, l'uomo lascerà il padre e la madre, e si congiungerà con la sua moglie, e i due diverranno una stessa carne.
6 Talchè, non son più due, anzi una stessa carne; ciò dunque che Iddio ha congiunto l'uomo nol separi.
7 Essi gli dissero: Perchè dunque comandò Mosè che si desse la scritta del divorzio, e che così si mandasse via la moglie?
8 Egli disse loro: Ben vi permise Mosè, per la durezza de' vostri cuori, di mandar via le vostre mogli; ma da principio non era così.
9 Or io vi dico che chiunque manda via la sua moglie, salvochè per cagion di fornicazione, e ne sposa un'altra, commette adulterio; ed altresì chi sposa colei che è mandata via commette adulterio.
10 I suoi discepoli gli dissero: Se così sta l'affare dell'uomo con la moglie, non è spediente maritarsi.
11 Ma egli disse loro: Non tutti son capaci di questa cosa che voi dite, ma sol coloro a cui è dato.
12 Perciocchè vi son degli eunuchi, i quali son nati così dal seno della madre; e vi son degli eunuchi, i quali sono stati fatti eunuchi dagli uomini; e vi son degli eunuchi, i quali si son fatti eunuchi loro stessi per lo regno de' cieli. Chi può esser capace di queste cose, sialo.
Gesù benedice i piccoli fanciulli
(Mar. 10.13-16. Luc. 18.15-17)
13 ALLORA gli furono presentati dei piccoli fanciulli, acciocchè imponesse loro le mani, ed orasse; ma i discepoli sgridavano coloro che li presentavano.
14 Ma Gesù disse: Lasciate quei piccoli fanciulli, e non li divietate di venire a me; perciocchè di tali è il regno de' cieli.
15 Ed imposte loro le mani, si partì di là.
Il giovane ricco
(Mar. 10.17-31. Luc. 18.18-30)
16 ED ecco, un certo, accostatosi, gli disse: Maestro buono, che bene farò io per aver la vita eterna?
17 Ed egli gli disse: Perchè mi chiami buono? niuno è buono, se non un solo, cioè: Iddio. Ora, se tu vuoi entrar nella vita, osserva i comandamenti.
18 Colui gli disse: Quali? E Gesù disse: Questi: Non uccidere. Non commettere adulterio. Non rubare. Non dir falsa testimonianza.
19 Onora tuo padre e tua madre, ed ama il tuo prossimo come te stesso.
20 Quel giovane gli disse: Tutte queste cose ho osservate fin dalla mia giovanezza; che mi manca egli ancora?
21 Gesù gli disse: Se tu vuoi esser perfetto, va', vendi ciò che tu hai, e donalo a' poveri, e tu avrai un tesoro nel cielo; poi vieni, e seguitami.
22 Ma il giovane, udita quella parola, se ne andò contristato; perciocchè egli avea molte ricchezze.
23 E Gesù disse a' suoi discepoli: Io vi dico in verità, che un ricco malagevolmente entrerà nel regno de' cieli.
24 E da capo vi dico: Egli è più agevole che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio.
25 E i suoi discepoli, udito ciò, sbigottirono forte, dicendo: Chi adunque può esser salvato?
26 E Gesù, riguardatili, disse loro: Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio ogni cosa è possibile.
27 Allora Pietro, rispondendo, gli disse: Ecco, noi abbiamo abbandonato ogni cosa, e ti abbiam seguitato; che ne avremo dunque?
28 E Gesù disse loro: Io vi dico in verità, che nella nuova creazione, quando il Figliuol dell'uomo sederà sopra il trono della sua gloria, voi ancora che mi avete seguitato sederete sopra dodici troni, giudicando le dodici tribù d'Israele.
29 E chiunque avrà abbandonato casa, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o moglie, o figliuoli, o possessioni, per lo mio nome, ne riceverà cento cotanti, ed erederà la vita eterna.
30 Ma molti primi saranno ultimi, e molti ultimi saranno primi.