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Siate miei imitatorigimitatori 1 Cor. 4.16. Fil. 3.17. 1 Tess. 1.6. 2 Tess. 3.9., siccome io ancora lo son di Cristo.
Contegno della donna nella chiesa
OR io vi lodo, fratelli, di ciò che vi ricordate di me in ogni cosa; e che ritenete gli ordinamenti, secondo che io ve li ho dati.
Ma io voglio che sappiate, che il capo d'ogni uomo è CristohCristo Efes. 1.22; 4.15; 5.23. Col. 1.18., e che il capo della donna è l'uomoiuomo Gen. 3.16 e rif., e che il capo di Cristo è IddiojIddio Giov. 14.28. 1 Cor. 3.23; 15.27,28. Fil. 2.5-9.. Ogni uomo, orando, o profetizzando, col capo coperto, fa vergogna al suo capo. Ma ogni donna, orando, o profetizzandokprofetizzando Fat. 21.9., col capo scoperto, fa vergogna al suo capo; perciocchè egli è una medesima cosa che se fosse rasalprasa Deut. 21.12.. Imperocchè, se la donna non si vela, si tagli anche i capelli! Ora se è cosa disonesta per la donna il tagliarsi i capelli, o il radersi il capo, si veli. Poichè, quant'è all'uomo, egli non deve velarsi il capo, essendo l'immaginemimmagine Gen. 1.26,27; 5.1; 9.6., e la gloria di Dio; ma la donna è la gloria dell'uomonuomo Prov. 12.4.. Perciocchè l'uomo non è dalla donna, ma la donna dall'uomoouomo Gen. 2.21,22.. Imperocchè ancora l'uomo non fu creato per la donna, ma la donna per l'uomopuomo Gen. 2.18,21-23.. 10 Perciò, la donna deve, per cagion degli angeli, aver sul capo un segno della podestà da cui dipendeqdipendeGen. 24.65.. 11 Nondimeno, nè l'uomo è senza la donna, nè la donna senza l'uomo, nel SignorerSignore Gal. 3.28,29.. 12 Perciocchè, siccome la donna è dall'uomo, così ancora l'uomo è per la donna; ed ogni cosa è da DiosDio Rom. 11.36.. 13 Giudicate fra voi stessi: è egli convenevole che la donna faccia orazione a Dio, senza esser velata? 14 La natura stessa non v'insegna ella ch'egli è disonore all'uomo se egli porta chioma? 15 Ma, se la donna porta chioma, che ciò le è onore? poichè la chioma le è data per velo. 16 Ora, se alcuno vuol parer contenzioso, noi, nè le chiese di Dio, non abbiamo una tale usanza.
Disordini introdottisi nelle agapi; modo di celebrar la santa cena
17 OR io non vi lodo in questo, ch'io vi dichiaro, cioè, che voi vi raunate non in meglio, ma in peggio. 18 Perciocchè prima, intendo che quando vi raunate nella chiesa, vi son fra voi delle divisionitdivisioni 1 Cor. 1.10-12; 3.3.; e ne credo qualche parte. 19 Poichè bisogna che vi sieno eziandio delle sette fra voiuvoi Mat. 18.7. Luc. 17.1. 1 Tim. 4.1. 2 Piet. 2.1,2., acciocchè coloro che sono accettevoli, sien manifestati fra voivvoi Deut. 13.3. Luc. 2.35..
20 Quando adunque voi vi raunate insieme, ciò che fate non è mangiar la Cena del Signore. 21 Perciocchè, nel mangiare, ciascuno prende innanzi la sua propria cena; e l'uno ha fame, e l'altro è ebbrowebbro 2 Piet. 2.13. Giud 12.. 22 Perciocchè, non avete voi delle case per mangiare, e per bere? ovvero, sprezzate voi la chiesa di Dio, e fate vergogna a quelli che non hannoxhanno Prov. 17.5. Giac. 2.6.? che dirovvi? loderovvi in ciò? io non vi lodo.
23 Poichè io ho dal Signore ricevutoyricevuto 1 Cor. 15.3. Gal. 1.11,12. ciò che ancora ho dato a voi, cioè: che il Signore Gesù, nella notte ch'egli fu tradito, prese del panezpane Mat. 26.26 ecc. Mar. 14.22 ecc. Luc. 22.19 ecc.; 24 e dopo aver rese grazie, lo ruppe, e disse: Pigliate, mangiate; quest'è il mio corpo, il qual per voi è rotto; fate questo in rammemorazione di me. 25 Parimente ancora prese il calice, dopo aver cenato, dicendo: Questo calice è il nuovo patto nel sangue mio; fate questo, ogni volta che voi ne berrete, in rammemorazione di me.
26 Perciocchè, ogni volta che voi avrete mangiato di questo pane, o bevuto di questo calice, voi annunzierete la morte del Signore, finchè egli vengaavenga Giov. 14.3. Fat. 1.11. 1 Cor. 4.5; 15.23. 1 Tess. 4.16. 2 Tess. 1.10. Apoc. 1.7..
27 Perciò, chiunque avrà mangiato questo pane, o bevuto il calice del Signore, indegnamentebindegnamente Giov. 13.27., sarà colpevole del corpo, e del sangue del SignorecSignore Giov. 6.51,53-56.. 28 Or provi l'uomo sè stessodstesso 2 Cor. 13.5., e così mangi di questo pane, e beva di questo calice. 29 Poichè chi ne mangia, e beve indegnamente, mangia e beve giudicio a sè stesso, non discernendo il corpo del Signore.
30 Perciò fra voi vi son molti infermi, e malati; e molti dormono. 31 Perciocchè, se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicatiegiudicati Sal. 32.5. 1 Giov. 1.9.. 32 Ora, essendo giudicati, siamo dal Signore correttifcorretti Sal. 94.12,13. Ebr. 12.5-11., acciocchè non siamo condannati col mondo.
33 Per tanto, fratelli miei, raunandovi per mangiare, aspettatevi gli uni gli altri. 34 E se alcuno ha fame, mangi in casagcasa ver. 21,22.; acciocchè non vi rauniate in giudicio.
Or quant'è alle altre cose, io ne disporrò, quando sarà venutohvenuto 1 Cor. 4.19 e rif..

g11:1 imitatori 1 Cor. 4.16. Fil. 3.17. 1 Tess. 1.6. 2 Tess. 3.9.

h11:3 Cristo Efes. 1.22; 4.15; 5.23. Col. 1.18.

i11:3 uomo Gen. 3.16 e rif.

j11:3 Iddio Giov. 14.28. 1 Cor. 3.23; 15.27,28. Fil. 2.5-9.

k11:5 profetizzando Fat. 21.9.

l11:5 prasa Deut. 21.12.

m11:7 immagine Gen. 1.26,27; 5.1; 9.6.

n11:7 uomo Prov. 12.4.

o11:8 uomo Gen. 2.21,22.

p11:9 uomo Gen. 2.18,21-23.

q11:10 dipendeGen. 24.65.

r11:11 Signore Gal. 3.28,29.

s11:12 Dio Rom. 11.36.

t11:18 divisioni 1 Cor. 1.10-12; 3.3.

u11:19 voi Mat. 18.7. Luc. 17.1. 1 Tim. 4.1. 2 Piet. 2.1,2.

v11:19 voi Deut. 13.3. Luc. 2.35.

w11:21 ebbro 2 Piet. 2.13. Giud 12.

x11:22 hanno Prov. 17.5. Giac. 2.6.

y11:23 ricevuto 1 Cor. 15.3. Gal. 1.11,12.

z11:23 pane Mat. 26.26 ecc. Mar. 14.22 ecc. Luc. 22.19 ecc.

a11:26 venga Giov. 14.3. Fat. 1.11. 1 Cor. 4.5; 15.23. 1 Tess. 4.16. 2 Tess. 1.10. Apoc. 1.7.

b11:27 indegnamente Giov. 13.27.

c11:27 Signore Giov. 6.51,53-56.

d11:28 stesso 2 Cor. 13.5.

e11:31 giudicati Sal. 32.5. 1 Giov. 1.9.

f11:32 corretti Sal. 94.12,13. Ebr. 12.5-11.

g11:34 casa ver. 21,22.

h11:34 venuto 1 Cor. 4.19 e rif.