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Paolo in Tessalonica ed in Berrea
ED essendo passati per Anfipoli, e per Apollonia, vennero in Tessalonicat Tessalonica 1 Tess. 1.1. 2 Tess. 1.1., dove era la sinagoga de' Giudei; e Paolo, secondo la sua usanza, entrò da lorou loro Fat. 13.14 e rif.; e per tre sabati tenne loro ragionamenti tratti dalle scritturev scritture Fat. 8.35; 18.28; 28.23., dichiarando, e proponendo loro, ch'era convenuto che il Cristo sofferisse, e risuscitasse da' mortiw morti Luc. 24.26,27,46.; e ch'esso (il quale, disse egli, io vi annunzio) era Gesù il Cristo. Ed alcuni di loro credettero, e si aggiunsero con Paolo e Sila; come anche gran numero di Greci religiosi, e delle donne principali non poche.
Ma i Giudei, ch'erano increduli, mossi d'invidia, preser con loro certi uomini malvagi della gente di piazza; e, raccolta una turba, commossero a tumulto la città; ed avendo assalita la casa di Giasonex Giasone Rom. 16.21., cercavano di trarli fuori al popolo. Ma, non avendoli trovati, trassero Giasone, ed alcuni de' fratelli, a' rettori della città, gridando: Costoro che hanno messo sottosopra il mondoy mondo Fat. 16.20 e rif. sono eziandio venuti qua. E Giasone li ha raccolti; ed essi tutti fanno contro agli statuti di Cesare, dicendo esservi un altro re, cioè Gesùz Gesù Luc. 23.2 e rif.. E commossero il popolo, e i rettori della città, che udivano queste cose. Ma pure essi, ricevuta cauzione da Giasone e dagli altri, li lasciarono andare.
10 E i fratelli subito di notte mandarono viaa via Mat. 10.23 e rif. Paolo e Sila, in Berrea; ed essi, essendovi giunti, andarono nella sinagoga de' Giudeib Giudei Fat. 13.14 e rif.. 11 Or costoro furon più generosi che gli altri ch' erano in Tessalonica; e con ogni prontezza ricevettero la parola, esaminando tuttodì le scritturec scritture Giov. 5.39 e rif., per vedere se queste cose stavano così. 12 Molti adunque di loro credettero, e non piccol numero di donne Greche onorate, e d'uomini. 13 Ma, quando i Giudei di Tessalonica ebbero inteso che la parola di Dio era da Paolo stata annunziata eziandio in Berrea, vennero anche là, commovendo le turbe. 14 Ma allora i fratelli mandarono prontamente fuori Paolod Paolo ver. 10 e rif., acciocchè se ne andasse, facendo vista di andare al mare; e Sila, e Timoteo rimasero quivi.
Paolo in Atene; il suo discorso nell'Areopago
15 E COLORO che aveano la cura di por Paolo in salvo, lo condussero sino in Atene; e, ricevuta da lui commission di dire a Sila, ed a Timoteo, che quanto prima venissero a luie lui Fat. 18.5., si partirono.
16 Ora, mentre Paolo li aspettava in Atene, lo spirito suo s'inacerbiva in lui, veggendo la città piena d'idolif idoli 2 Piet. 2.8.. 17 Egli adunque ragionava nella sinagoga coi Giudeig Giudei ver. 10 e rif., e con le persone religiose, ed ogni dì in su la piazza con coloro che si scontravano. 18 Ed alcuni de' filosofi Epicurei, e Stoici, conferivan con lui. Ed alcuni dicevano: Che vuol dire questo cianciatore? E gli altri: Egli pare essere annunziatore di dii stranieri; perciocchè egli evangelizzava loro Gesù, e la risurrezione. 19 E lo presero, e lo menarono nell'Areopago, dicendo: Potrem noi sapere qual sia questa nuova dottrina, la qual tu proponi? 20 Perciocchè tu ci rechi agli orecchi cose strane; noi vogliamo dunque sapere che cosa si vogliano coteste cose.
21 Or tutti gli Ateniesi, e i forestieri che dimoravano in quella città, non passavano il tempo ad altro, che a dire, o ad udire alcuna cosa di nuovo.
22 E Paolo, stando in piè in mezzo dell'Areopago, disse:
Uomini Ateniesi, io vi veggo quasi troppo religiosi in ogni cosa. 23 Perciocchè, passando, e considerando le vostre deità, ho trovato eziandio un altare, sopra il quale era scritto: ALL'IDDIO SCONOSCIUTO. Quello adunque il qual voi servite, senza conoscerlo, io ve l'annunzio. 24 L'Iddio che ha fatto il mondo, e tutte le cose che sono in essoh esso Fat. 14.15 e rif., essendo Signore del cielo e della terra, non abita in tempii fatti d'opera di manii mani Fat. 7.48 e rif.. 25 E non è servito per mani d'uomini, come avendo bisogno d'alcuna cosaj cosa Sal. 50.8-12.; egli che dà a tutti e la vita, e il fiatok fiato Gen. 2.7 e rif. Giob. 27.3., ed ogni cosa. 26 Ed ha fatto d'un medesimo sangue tutta la generazion degli uomini, per abitar sopra tutta la faccia della terra, avendo determinati i tempi prefissi, ed i confini della loro abitazionel abitazione Deut. 32.8.; 27 acciocchè cerchino il Signore, se pur talora potessero, come a tastone, trovarlom trovarlo Fat. 14.17. Rom. 1.20.: benchè egli non sia lungi da ciascun di noi. 28 Poichè in lui viviamo, e ci moviamo, e siamon siamo Col. 1.17. Ebr. 1.3.; siccome ancora alcuni de' vostri poeti hanno detto: Perciocchè noi siamo eziandio sua progenie. 29 Essendo noi adunque progenie di Dio, non dobbiamo stimar che la Deità sia simigliante ad oro, o ad argento, od a pietra; a scoltura d'arte, e d'invenzione umanao umana Is. 40.18 ecc.. 30 Avendo Iddio adunque dissimulati i tempi dell'ignoranzap ignoranza Fat. 14.16. Rom. 3.25., al presente dinunzia per tutto a tutti gli uomini che si ravvegganoq ravveggano Luc. 24.47. Tit. 2.11,12.. 31 Perciocchè egli ha ordinato un giorno, nel quale egli giudicherà il mondo in giustizia, per quell'uomo, il quale egli ha stabilitor stabilito Fat. 10.42 e rif.; di che ha fatta fede a tutti, avendolo suscitato da' mortis morti Fat. 2.24 e rif..
32 Quando udirono mentovar la risurrezion de' morti, altri se ne facevano beffe, altri dicevano: Noi ti udiremo un'altra volta intorno a ciòt ciò Fat. 24.25.. 33 E così Paolo uscì del mezzo di loro. 34 Ed alcuni si aggiunsero con lui, e credettero; fra i quali fu anche Dionigio l'Areopagita, ed una donna chiamata per nome Damaris, ed altri con loro.

t17:1 Tessalonica 1 Tess. 1.1. 2 Tess. 1.1.

u17:2 loro Fat. 13.14 e rif.

v17:2 scritture Fat. 8.35; 18.28; 28.23.

w17:3 morti Luc. 24.26,27,46.

x17:5 Giasone Rom. 16.21.

y17:6 mondo Fat. 16.20 e rif.

z17:7 Gesù Luc. 23.2 e rif.

a17:10 via Mat. 10.23 e rif.

b17:10 Giudei Fat. 13.14 e rif.

c17:11 scritture Giov. 5.39 e rif.

d17:14 Paolo ver. 10 e rif.

e17:15 lui Fat. 18.5.

f17:16 idoli 2 Piet. 2.8.

g17:17 Giudei ver. 10 e rif.

h17:24 esso Fat. 14.15 e rif.

i17:24 mani Fat. 7.48 e rif.

j17:25 cosa Sal. 50.8-12.

k17:25 fiato Gen. 2.7 e rif. Giob. 27.3.

l17:26 abitazione Deut. 32.8.

m17:27 trovarlo Fat. 14.17. Rom. 1.20.

n17:28 siamo Col. 1.17. Ebr. 1.3.

o17:29 umana Is. 40.18 ecc.

p17:30 ignoranza Fat. 14.16. Rom. 3.25.

q17:30 ravveggano Luc. 24.47. Tit. 2.11,12.

r17:31 stabilito Fat. 10.42 e rif.

s17:31 morti Fat. 2.24 e rif.

t17:32 ciò Fat. 24.25.